Gli esperti invitano a mantenere alta l’attenzione, soprattutto su quei pazienti che contraggono e sviluppano l’infezione in modo del tutto inconsapevole, ponendo così a rischio la propria e altrui salute. L’impatto è enorme, con oltre 1,3 milioni di decessi ogni anno dovuti ai danni causati dalle epatiti
Le epatiti virali sono prevenibili e curabili, eppure milioni di persone in tutto il mondo ne sono affette. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nel 2022 le persone colpite nel mondo da epatite cronica B e C (HBV e HCV) erano ben 304 milioni, ma solo 7 milioni erano quelle in cura per HBV e 12,5 milioni quelle trattate per HCV. L’impatto è enorme, con oltre 1,3 milioni di decessi ogni anno dovuti ai danni causati da queste patologie.
In occasione della Giornata mondiale dell’epatite, che ricorre il 28 luglio, anniversario della nascita di Baruch Blumberg – premio Nobel nel 1976 per aver scoperto il virus dell’epatite B e aver sviluppato il primo vaccino – gli esperti tornano a promuovere prevenzione, diagnosi precoce e trattamento di queste infezioni. Il tema di quest’anno è ‘eliminare l’epatite’.
«È necessario mantenere un impegno costante di informazione aggiornata e sensibilizzazione sia nella popolazione generale sia negli operatori sanitari – evidenzia Carlo Federico Perno, direttore U.O. microbiologia e diagnostica di immunologia all’ospedale Bambino Gesù di Roma -. È fondamentale identificare e curare precocemente le forme croniche prima che si avvii il processo di danneggiamento epatico irreversibile come la cirrosi e l’epatocarcinoma, con esiti anche fatali».
Vaccinazioni e farmaci, il punto della situazione sulle epatiti
Oggi sono noti cinque virus (virus dell’epatite A-B-C-D-E) che provocano infezioni del fegato associate a considerevole morbidità e mortalità. Le epatiti A e B possono essere prevenute attraverso la vaccinazione e adottando comportamenti a rischio ridotto (come rapporti sessuali protetti e non condividere aghi).
Per i virus B e C oggi esistono farmaci che consentono l’abbattimento della carica virale, mentre nel caso dell’epatite C la terapia è eradicante. Gli esperti invitano a mantenere alta l’attenzione, soprattutto su quei pazienti che contraggono e sviluppano l’infezione in modo del tutto inconsapevole, ponendo così a rischio la propria e altrui salute. In Italia la prevenzione delle epatiti virali rappresenta una specifica linea di azione nel Piano nazionale della prevenzione 2020-2025 e il Piano nazionale per la prevenzione delle epatiti Virali B e C (PNEV) viene regolarmente revisionato sulla base dei dati epidemiologici. «Il contrasto e la diagnosi precoce delle epatiti virali sono un impegno costante dell’AMCLI – sottolinea Pierangelo Clerici, Presidente di AMCLI ETS (Associazione microbiologi clinici italiani). – La rete dei laboratori che fanno capo all’associazione è fortemente impegnata nell’attività diagnostica, indispensabile per attivare in modo efficace i percorsi terapeutici, oltre che nella promozione e nel sostegno dei programmi di screening per identificare le persone inconsapevolmente infette».
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