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Intelligenza artificiale, l’annuncio della Von der Leyen: «Incentivi Ue ad ospedali e aziende, Ia può salvare vite umane»

epa12366507 European Commission President Ursula von der Leyen delivers a statement during a 'State of the Union' debate at the European Parliament in Strasbourg, France, 10 September 2025. The current plenary session runs from 08 until 11 September 2025. EPA/RONALD WITTEK

Nel corso della Italian Tech Week a Torino la presidente della Commissione Ue ha svelato il progetto europeo sull’intelligenza artificiale: una rete di centri di screening avanzati basati sull’Ia

Investire risorse europee per usare l’intelligenza artificiale in ambito medico. È l’annuncio della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen arrivato da Torino dove è in corso la Italian Tech Week: «L’Ue intende creare una rete europea di centri di screening avanzato basati sull’Ia, che forniscano un’assistenza sanitaria di alto livello su tutto il territorio europeo, con tempi di attesa più brevi».

«Incentivi agli ospedali affinchè usino l’Intelligenza artificiale»

«Offriremo incentivi a ospedali e aziende farmaceutiche – ha continuato – perché adottino soluzioni innovative in materia di Ia. Perché l’Ia può salvare vite umane».

«Ia può aiutare medici a diagnosticare cancro»

Per la presidente, «dobbiamo accelerare l’adozione dell’Ia in tutti i settori. Per questo motivo, la prossima settimana presenteremo una strategia per l’Ia applicata, che si basa su un principio semplice ma rivoluzionario: l’Ia al primo posto. Ogni volta che una società o un ufficio pubblico si trova ad affrontare una nuova difficoltà, la prima domanda da porsi è: in che modo l’Ia può aiutare a superarla? Perché quando c’è in ballo l’Ia, si ottengono soluzioni migliori: rapide, affidabili, a prezzi accessibili. Alcune delle vostre start-up sono già all’avanguardia. L’Ia può aiutare i medici a diagnosticare il cancro o accelerare la scoperta di farmaci innovativi. L’adozione dell’Ia dev’essere diffusa. E noi vogliamo contribuire ad accelerarla», ha concluso.

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