La piattaforma europea Lynda, fondata da Serena Errico, rilancia il messaggio della consapevolezza e dell’inclusione per le donne in menopausa. La ginecologa Raffaela Di Pace, membro del comitato scientifico di Lynda, spiega perché rompere il silenzio su questa fase di vita è un passo fondamentale per la salute e la dignità delle donne
di Elisabetta Turra
La menopausa è una transizione naturale che riguarda metà della popolazione femminile, ma continua a essere avvolta dal silenzio. In occasione della Giornata Mondiale della Menopausa, il 18 ottobre, Lynda, piattaforma europea per il benessere femminile fondata da Serena Errico, ha rilanciato un messaggio chiaro: servono consapevolezza, strumenti concreti e un cambiamento culturale.
Otto donne su dieci vivono questa fase mentre sono ancora pienamente attive nel mondo del lavoro. Il 67% riferisce di sentirsi isolata e quasi una su quattro ha pensato di lasciare il proprio impiego a causa dei sintomi. «È un dato che parla da sé», spiega la Dott.ssa Raffaela Di Pace, ginecologa e membro del comitato scientifico di Lynda. «La menopausa non è solo un evento biologico, ma un tema sociale, lavorativo e di salute pubblica». Le ripercussioni si fanno sentire anche su scala economica: nei Paesi del G7 una donna su dieci nella forza lavoro sta attraversando la menopausa, e solo nel Regno Unito le perdite annuali legate a cali di produttività e dimissioni volontarie raggiungono i 12 miliardi di euro.
Menopausa: «Un tabù che nasce dal silenzio»
Parlare di menopausa, secondo Di Pace, «è ancora difficile perché si mescolano aspetti culturali, stigma sociale e scarsa educazione sanitaria». Molte donne, osserva la specialista, «sono cresciute in contesti dove non si parlava di mestruazioni, figuriamoci di menopausa». Alla base c’è una carenza di informazione specifica e la diffusione di notizie frammentarie o fuorvianti. Per la dottoressa, «rompere il silenzio è il primo passo per restituire alle donne libertà e dignità».
Sessualità e corpo: «Serve normalizzare il cambiamento»
Un capitolo delicato riguarda la sessualità, ancora troppo spesso legata solo alla giovinezza. «I tabù sulla sessualità pesano in ogni fase della vita di una donna e ancora di più in menopausa», afferma Di Pace. «Il corpo cambia, così come il desiderio e la modalità con cui si vive l’intimità. Ma questo non significa perdere piacere o femminilità: serve solo imparare ad ascoltarsi». Ed è proprio su questo che lavora Lynda, “la prima piattaforma italiana che usa l’informazione chiara e basata sulla scienza per aiutare le donne a vivere la menopausa, la sessualità e il proprio corpo con normalità e consapevolezza».
Sintomi fisici: «Non vanno sopportati in silenzio»
Molte donne convivono con sintomi come secchezza vaginale o dolore nei rapporti, credendo che siano inevitabili. «È fondamentale dire che non è così», sottolinea la ginecologa. «Esistono soluzioni efficaci e personalizzabili, dai lubrificanti e idratanti vaginali alle terapie ormonali locali e sistemiche, fino a nuove tecnologie come laserterapia, radiofrequenza e ossigenoterapia». Ignorare questi disturbi, aggiunge, può compromettere in modo significativo la qualità della vita: «Non si risolvono da soli e vanno affrontati con l’aiuto di uno specialista».
Terapia ormonale: «Benefici documentati, ma serve personalizzazione»
La terapia ormonale sostitutiva (TOS) resta un argomento controverso, ma secondo Di Pace «oggi è riconosciuta come uno strumento terapeutico con benefici ben documentati per i sintomi della menopausa e per la prevenzione di osteoporosi, malattie cardiovascolari e decadimento cognitivo». Le linee guida moderne, spiega, «raccomandano una valutazione personalizzata e una giusta tempistica nella prescrizione, che permette anche un effetto preventivo». Soprattutto nelle donne giovani, precisa la ginecologa, «il rapporto beneficio-rischio è favorevole».
Tuttavia, in Italia solo una piccola percentuale di donne ricorre alla TOS. «C’è ancora paura, legata a vecchie comunicazioni sui rischi, e anche disinformazione, talvolta da parte di chi dovrebbe invece rassicurare», osserva Di Pace.
Approccio naturale e integrato
La chiave, per la specialista, è l’equilibrio. «Si possono combinare scelte naturali – come attività fisica, alimentazione equilibrata, gestione dello stress – con terapie mediche mirate, ma sempre con un approccio informato e monitorato». La menopausa, infatti, «è una fase in cui ogni donna deve essere accompagnata con attenzione e rispetto per la propria unicità».
«La menopausa è multidimensionale»
Di Pace insiste sull’importanza di un approccio multidisciplinare: «La menopausa coinvolge ormoni, metabolismo, salute ossea e cardiovascolare, ma anche identità, relazione di coppia e benessere emotivo». Ginecologi, endocrinologi, nutrizionisti, psicologi e specialisti dell’osso dovrebbero collaborare per offrire una cura integrata. È la stessa filosofia di Lynda, che promuove percorsi informativi e di supporto costruiti su questa visione olistica del benessere.
Di Pace: «Non siete sole»
Il messaggio finale della dottoressa Di Pace è un invito alla fiducia. «Non siete sole e non dovete rassegnarvi. La menopausa non è la fine, ma una nuova fase della vita, che può essere affrontata con strumenti efficaci, cure personalizzate e sostegno». Alle donne consiglia di «cercare professionisti che ascoltino, informarsi da fonti affidabili e chiedere aiuto quando serve». Perché, conclude, «sentirsi viste, comprese e protagoniste del proprio benessere è il primo passo per stare bene davvero».
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