Secondo il Nursind i contratti attualmente in vigore «sono datati e inadeguati, risalgono a oltre un decennio fa e non rispecchiano più le esigenze di una sanità moderna». Obiettivo riportare il rinnovo del contratto della sanità privata al centro del dibattito politico
Il personale sanitario torna in piazza per chiedere il rinnovo del contratto, fermo da dieci anni. Questa volta è il turno degli infermieri del Nursind che ha annunciato un sit-in di protesta per per mercoledì 23 luglio alle ore 10.30, a Roma, davanti alla sede del ministero della Salute, in Lungotevere Ripa.
«Non è più accettabile che i lavoratori della sanità privata vengano considerati professionisti di serie B – affermano Andrea Bottega, segretario nazionale Nursind, e Romina Iannuzzi, responsabile sanità privata -. È tempo di sanare questa ingiustizia».
Secondo il sindacato delle professioni infermieristiche, i contratti attualmente in vigore «sono datati e inadeguati, risalgono a oltre un decennio fa e non rispecchiano più le esigenze di una sanità moderna».
La mobilitazione del 23 luglio punta a riportare il tema del rinnovo contrattuale al centro del dibattito politico e istituzionale. Il Nursind ricorda infatti come i lavoratori della sanità privata abbiano svolto un ruolo fondamentale anche durante l’emergenza Covid, «senza però ricevere lo stesso riconoscimento dei colleghi del pubblico impiego».
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