
La presidente di AIC – Associazione Italiana Celiachia, Rossella Valmarana: «Da anni i pazienti celiaci attendono la possibilità di accedere alla terapia senza glutine anche fuori dal luogo di residenza, un diritto che non poteva più essere ignorato». L’Associazione ribadisce la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni affinché i passaggi operativi della legge siano resi concreti nei tempi stabiliti
«L’Associazione Italiana Celiachia accoglie con grande soddisfazione la previsione, nella bozza di legge di Bilancio, della circolarità dell’assistenza ai celiaci che permetterà ai pazienti di accedere alla terapia senza glutine anche fuori dalla abituale residenza, favorendo coloro che si spostano per ragioni di studio, lavoro e turismo. Un segno tangibile e concreto della semplificazione della vita del paziente e delle famiglie grazie alla digitalizzazione». Rossella Valmarana, Presidente di AIC – Associazione Italiana Celiachia, commenta così la previsione – nella bozza della legge di Bilancio 2026, recentemente approvata dal Consiglio dei Ministri con l’obiettivo di rendere più efficiente il Sistema Sanitario Nazionale – sulla circolarità dell’assistenza ai celiaci, che permetterà ai pazienti di accedere alla terapia senza glutine anche fuori dalla propria regione di residenza, grazie all’utilizzo del buono digitale nazionale.
Una buona notizia per 265mila famiglie con celiaci
«AIC promuove da tempo la circolarità – continua Valmarana – trovando l’attenzione del Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, che ringraziamo per il suo impegno. Come la bozza di legge di Bilancio esplicita, dopo l’approvazione, ci attende il lavoro di redazione del decreto del Ministero della Salute e dell’Economia, per il quale ci siamo già messi a disposizione del Sottosegretario Gemmato. Già oggi, comunque, auspicando che la bozza trovi concretezza nella legge, possiamo dare una buona notizia alle oltre 265 mila famiglie dei pazienti celiaci sul concreto impegno delle istituzioni rispetto all’obiettivo della circolarità».
«Un risultato che AIC auspica da tempo e che risponde a un’esigenza concreta di semplificazione e uguaglianza di accesso alla terapia su tutto il territorio nazionale, reso possibile grazie alla collaborazione con il Ministero della Salute» si legge in una nota dell’Associazione che ribadisce la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni competenti affinché i passaggi operativi della legge siano resi concreti nei tempi stabiliti.
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