Silvia Vaccari, Presidente della FNOPO, commenta le dichiarazioni del Ministro della Salute sulla Manovra 2026: «Ancora una volta si parla solo di medici e infermieri, dimenticando tutte le altre professioni sanitarie che quotidianamente contribuiscono alla salute dei cittadini». Vaccari sottolinea l’urgenza di riconoscere e valorizzare l’apporto di ostetriche, tecnici e altri professionisti per rafforzare il Servizio sanitario nazionale
«Ancora una volta, quando si parla di investimenti per la sanità, si fa riferimento solo a medici e infermieri, dimenticando tutte le altre professioni sanitarie che, al pari degli infermieri, contribuiscono quotidianamente alla salute dei cittadini italiani». Così, Silvia Vaccari, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO), commenta con preoccupazione le recenti dichiarazioni del Ministro della Salute Orazio Schillaci sui fondi stanziati nella Manovra 2026.
FNOPO: estendere sostegni a tutte le professioni sanitarie
Secondo Vaccari, il riconoscimento e il sostegno dovrebbero essere estesi a tutte le professioni sanitarie, fondamentali per il funzionamento del Servizio sanitario nazionale e del Sistema Salute in generale: «La Sanità italiana non può essere sostenuta solo da medici e infermieri. Le Ostetriche, con tutti gli altri professionisti sanitari riconosciuti in Italia – sia impiegati nel SSN che liberi professionisti – garantiscono ogni giorno cure, prevenzione e assistenza di qualità. È indispensabile che le politiche di investimento e valorizzazione del personale sanitario riconoscano il contributo di tutte le professioni».
La Presidente FNOPO sottolinea anche l’urgenza di un approccio più inclusivo nella programmazione delle risorse: «Se vogliamo davvero rafforzare il sistema sanitario, rendere attrattiva la carriera e garantire l’equità di accesso alle cure, dobbiamo considerare tutti coloro che ogni giorno lavorano negli ospedali, nei consultori e nei servizi territoriali, senza esclusioni, libera professione inclusa. Solo così il Servizio sanitario nazionale – e l’intero Sistema Salute – potrà essere realmente moderno, efficiente e vicino ai cittadini».
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