
«L’impatto complessivo delle infezioni da aviaria sulla Salute pubblica a livello globale è attualmente considerato di scarsa entità. La valutazione potrebbe cambiare se e quando saranno disponibili ulteriori informazioni epidemiologiche o virologiche» spiega un report di Oms, Fao e Woah
L’attenzione sull’aviaria continua ad essere alta a livello globale. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) e l’Organizzazione mondiale per la Salute animale (Woah) valutano che “il rischio per la Salute pubblica globale dovuto ai virus dell’influenza A(H5) sia basso ma ad oggi la trasmissione tra animali dell’influenza aviaria A H5 continua a verificarsi e viene segnalato un numero crescente, seppur limitato, di infezioni umane.
Ulteriori infezioni su uomo prevedibili
Dopo gli ultimi casi – nei giorni scorsi la morte della bimba di 3 anni colpita da H5N1 in Messico il rischio di infezione per le persone esposte per motivi professionali è da basso a moderato, a seconda delle misure di mitigazione del rischio in atto e della situazione epidemiologica locale. Questo l’esito della valutazione congiunta aggiornata e pubblicata ieri delle agenzie Onu.
«Sebbene sia prevedibile che si verifichino ulteriori infezioni umane associate all’esposizione ad animali infetti o ad ambienti contaminati, l’impatto complessivo di tali infezioni sulla Salute pubblica a livello globale è attualmente considerato di scarsa entità. La valutazione potrebbe cambiare se e quando saranno disponibili ulteriori informazioni epidemiologiche o virologiche», concludono gli esperti.
Il caso umano di aviaria in Messico
Quanto al Messico, è stato pubblicato il bollettino aggiornato in cui si ricostruisce quanto accaduto con la prima infezione umana da H5N1 del Paese, confermata in laboratorio e segnalata nello stato di Durango. In risposta al caso, le autorità sanitarie locali e nazionali hanno implementato una serie di misure per monitorare, prevenire e controllare la situazione.
Dalle ricostruzioni è emerso che sono stati segnalati focolai di virus A H5N1 negli uccelli a Durango, anche se l’esatta fonte di infezione in questo caso è ancora oggetto di indagine. La bimba è morta l’8 aprile per complicanze respiratorie. Durante il tracciamento dei contatti, sono stati identificate 91 persone, tra cui 21 contatti familiari, 60 operatori sanitari e 10 persone provenienti da un asilo nido. I tamponi faringei e nasofaringei prelevati da 49 contatti sono risultati negativi all’influenza. E, ad oggi, conferma l’Oms, non sono stati identificati ulteriori casi di infezione umana da H5N1 collegati a questo caso.
«Qualsiasi infezione umana causata da un nuovo sottotipo di virus dell’influenza A è considerata un evento potenzialmente significativo per la Salute pubblica ed è soggetta a notifica obbligatoria all’Oms». La situazione, conclude l’agenzia Onu per la Salute, potrebbe cambiare man mano che si raccolgono maggiori informazioni, pertanto si continuano a monitorare attentamente questi virus e la situazione epidemiologica globale.
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