A pochi giorni dalla Giornata contro la violenza di genere, arriva la denuncia contenuta in un rapporto presentato dall’OMS Europa: solo in 17 Paesi è disponibile la contraccezione d’emergenza e la profilassi post-esposizione all’Hiv. In Italia il 5,4% delle donne ha subito nell’ultimo anno qualche forma di violenza da parte del partner
Secondo un nuovo rapporto dell’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Oms, milioni di donne che vivono nei Paesi membri della Regione europea non riescono ad accedere ai servizi medici e psicologici pensati per chi subisce violenza. Il documento rileva che quasi una donna o ragazza su tre, a partire dai 15 anni, sperimenterà nel corso della vita violenze fisiche o sessuali.
Molti servizi sanitari abbandono donne vittime di violenza di genere
«La situazione è ormai critica: i nostri sistemi sanitari rappresentano spesso il primo, e a volte l’unico luogo a cui le vittime possono rivolgersi», ha dichiarato Hans Henri P. Kluge, direttore dell’Oms Europa. Tuttavia, ha aggiunto, «gli impegni politici presi per tutelare la salute e la sicurezza di donne e ragazze non si stanno traducendo in servizi realmente accessibili: molti sistemi sanitari finiscono infatti per abbandonare le vittime proprio quando avrebbero più bisogno di sostegno».
Forti carenze nei servizi disponibili su contraccezione e interruzione di gravidanza
Il rapporto evidenzia anche forti carenze nei servizi disponibili. Tra i 53 Stati membri dell’area europea dell’Oms, solo 7 offrono servizi per l’interruzione di gravidanza a chi ha subito violenza. Solo in 17 Paesi è disponibile la contraccezione d’emergenza e la profilassi post-esposizione all’Hiv. Sono 20 invece gli Stati che garantiscono trattamenti per prevenire altre infezioni sessualmente trasmissibili, e 23 quelli in cui le donne possono ottenere supporto psicologico o servizi di consulenza per la salute mentale.
Una delle criticità più gravi riguarda il comportamento degli operatori sanitari: nel 32% dei Paesi, infatti, i professionisti denunciano alla polizia i casi di violenza domestica o del partner anche senza il consenso delle vittime adulte. L’Oms mette in guardia da questa pratica, ritenendola lesiva dell’autonomia personale e della riservatezza, oltre che un forte deterrente per le donne che vorrebbero chiedere aiuto.
Il documento non entra nel dettaglio dei singoli Paesi, ricordando però che i dati complessivi risentono della grande diversità tra gli Stati della Regione, che comprende non solo l’Europa, ma anche l’Asia centrale. Per quanto riguarda l’Italia, viene sottolineato che il 5,4% delle donne ha subito nell’ultimo anno qualche forma di violenza da parte del partner.
«Avendo lavorato per molti anni a stretto contatto con le vittime — e avendo vissuto io stessa questa esperienza — so quanto sia essenziale che ogni settore del sistema sanitario sia preparato ad accogliere le donne con competenza e umanità», ha dichiarato Melanie Hyde, coordinatrice del rapporto e responsabile tecnica dell’Oms Europa per le questioni di genere, uguaglianza e diritti umani.
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