In Italia sono stati registrati 110 casi di pertosse, con oltre 15 ricoveri in terapia intensiva di piccoli lattanti e 3 neonati deceduti. Neonati e lattanti più soggetti a ricoveri
La pertosse torna a far paura in Europa. A lanciare l’allarme è stato lo European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc), che ha evidenziato quasi 60mila casi di pertosse in tutta Europa nel corso del 2023 e fino ad aprile 2024, registrando un incremento di oltre 10 volte rispetto agli anni 2022 e al 2021.
In Italia “da gennaio a maggio 2024 sono stati registrati 110 casi di pertosse, con oltre 15 ricoveri in terapia intensiva di piccoli lattanti e 3 neonati deceduti”.
A fare il punto è la Società italiana di pediatria (Sip), nell’ambito del Pnrr, con il progetto Inf-Act che ha lo scopo di sviluppare nuove strategie per l’identificazione precoce, prevenzione e terapia di minacce infettive, A questi decessi si deve purtroppo aggiungere un neonato di 34 giorni morto all’ospedale di Padova.
I dati sono stati raccolti in sette centri di elevata specializzazione distribuiti sull’intero territorio nazionale. La maggior parte dei casi di pertosse è stata registrata in Campania, Sicilia e Lazio. «Abbiamo assistito a un aumento dei ricoveri per pertosse dell’800% rispetto al 2022 e al 2023, che hanno riguardato nella maggior parte dei casi neonati e lattanti non vaccinati sotto i 4 mesi di età. Il 95% delle madri di questi bambini non era vaccinata e l’80% non aveva ricevuto alcuna informazione sulla disponibilità di una vaccinazione prenatale», ha affermato Alfredo Guarino, coordinatore della rete clinica Inf-Act, in una nota della Sip.
Rimani aggiornato su www.vocesanità.it