L’intergruppo ha raccolto le indicazioni del Gruppo ‘La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere’ per garantire la presa in carico personalizzata lungo tutto il percorso di cura, assicurare equità e qualità delle cure. Tra le richieste quella di coinvolgere le associazioni di pazienti nel monitoraggio delle Breast Unit
Due mozioni per promuovere una presa in carico sempre migliore dei pazienti oncologici e onco-ematologici in Italia sono state presentate dall’Intergruppo Parlamentare ‘Insieme per un impegno contro il cancro’ coordinato dalla deputata Vanessa Cattoi.
Supporto nutrizionale come parte Pdta pazienti oncologici
La prima mozione riguarda l’importanza dell’alimentazione nella prevenzione e cura dei pazienti oncologici, mirando a riconoscere la valutazione e il supporto nutrizionale come parte integrante dei Pdta oncologici, dalla diagnosi al follow-up. Nel testo si chiede, inoltre, di definire screening nutrizionali validati e interventi personalizzati (counseling, integrazione orale/enterale/parenterale) con monitoraggio continuo e di avviare campagne di sensibilizzazione sui corretti stili alimentari e di emanare indicazioni omogenee per le diete ospedaliere dedicate ai pazienti oncologici. L’obiettivo da raggiungere è il miglioramento di esiti clinici, qualità di vita e aderenza alle terapie, riducendo complicanze e costi per il Servizio sanitario nazionale.
Coinvolgere associazioni dei pazienti nelle Breast Unit
La seconda proposta presentata dall’Intergruppo promuove l’adozione omogenea sul territorio del modello organizzativo multidisciplinare delle Breast Unit, prevedendo il coinvolgimento strutturato delle associazioni di pazienti nel monitoraggio, unitamente a Pdta condivisi anche per la fase metastatica. Il punto di partenza è proprio evidenziare come la presa in carico nelle Breast Unit migliori sopravvivenza e qualità di vita, assicurando, inoltre, un monitoraggio da parte di Agenas che non misuri solo la presenza formale dei centri, ma il loro effettivo funzionamento e i risultati in termini di cura ed esperienza personale dei pazienti.
«Queste mozioni- ha spiegato Vanessa Cattoi, deputata e coordinatrice dell’Intergruppo Parlamentare ‘Insieme per un impegno contro il cancro’ alla Camera- sono il frutto di un lavoro condiviso e trasversale, mettendo al centro i bisogni reali dei pazienti e chiamando le Istituzioni a misurare gli esiti e a ridurre le diseguaglianze tra le regioni. Siamo particolarmente soddisfatti per l’approdo in Aula della mozione sull’alimentazione, che riconosce finalmente questo tema come prioritario, non secondario, anche nella gestione del tumore mammario».
Lo screening nutrizionale del paziente oncologico, «è infatti uno strumento fondamentale per prevenire e correggere la malnutrizione fin dalla diagnosi, migliorare la tolleranza alle terapie, ridurre gli effetti collaterali e garantire una migliore qualità della vita, contrastando al tempo stesso perdita di peso, obesità e sindrome metabolica. Un approccio- ha poi evidenziato- che rappresenta sempre più un tassello essenziale anche nella cura del cancro al seno. Continueremo a lavorare con determinazione perché i bisogni dei pazienti restino una priorità reale nell’agenda politica».
Mancuso: «Con mozioni garantiamo qualità della vita dei pazienti»
Le nuove proposte dell’Intergruppo puntano quindi a tradurre in atti concreti la missione del Gruppo ‘La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere’: garantire la presa in carico personalizzata lungo tutto il percorso di cura, assicurare equità e qualità delle cure con standard omogenei nazionali nei Pdta e nelle reti oncologiche, partecipazione e coinvolgimento delle associazioni di pazienti nei tavoli istituzionali e nel monitoraggio. «Ringraziamo nuovamente l’impegno costante dell’Intergruppo Parlamentare Insieme per un impegno contro il cancro, guidato dall’On. Vanessa Cattoi- le parole di Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna Odv e coordinatrice del Gruppo ‘La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere’, cui aderiscono 47 associazioni dei pazienti- che con queste due mozioni si pone l’obiettivo di standardizzare ciò che realmente fa la differenza per i pazienti: una nutrizione clinica integrata, già dalla diagnosi, e Breast Unit multidisciplinari operative, monitorate per risultati e non solo per adempimenti formali. Parliamo di passi necessari per garantire diritti necessari e qualità di vita alle persone con tumore, equamente in tutte le regioni».
A fronte delle mozioni presentate alla Camera, l’Intergruppo richiama con forza il ruolo della prevenzione lungo tutto il percorso di cura. La qualità dell’assistenza, infatti, non si misura soltanto nella fase terapeutica, ma inizia ben prima: dalla promozione degli stili di vita salutari e dall’adesione consapevole ai programmi di diagnosi precoce, in particolare per il carcinoma della mammella. È qui che l’impegno congiunto di Istituzioni, clinici e associazioni può produrre i maggiori benefici, riducendo le disuguaglianze territoriali e migliorando gli esiti di salute.
In quest’ottica, il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo) sottolinea l’urgenza di rafforzare l’accesso e la partecipazione agli screening e alle iniziative di prevenzione primaria, elementi chiave per anticipare la malattia e rendere più efficaci le terapie. «Partecipare ai programmi di diagnosi precoce e, più in generale, alle iniziative di prevenzione primaria- ha concluso il presidente del Cipomo, Paolo Tralongo- è estremamente vantaggioso: a fronte di un impegno minimo si può ottenere il massimo risultato, ovvero la guarigione. La prevenzione è uno strumento fondamentale nel massimizzare l’efficacia delle cure dei tumori ed in particolare del tumore alla mammella. Gli studi dimostrano, infatti, che la diagnosi di tumore in fase iniziale e di piccole dimensioni, cioè riconducibile al primo stadio, consente la guarigione in oltre il 95% dei casi».
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