
Il Congresso Nazionale AITeRTC 2025 ha riunito Tecnici di radiologia, aziende, accademici e professionisti per discutere di innovazione, sostenibilità e collaborazione multidisciplinare. Tra formazione continua, specializzazione e opportunità internazionali, l’evento ha tracciato le potenziali prospettive future della professione, valorizzando i giovani e l’integrazione con la tecnologia e la ricerca scientifica
Uno sguardo sulle nuove frontiere della radiologia, tra innovazione tecnologica, sostenibilità e collaborazione multidisciplinare. Ad offrirlo, nei giorni scorsi, è stato il Congresso Nazionale AITeRTC 2025, appuntamento durante il quale professionisti, aziende e giovani studenti si sono confrontati su formazione continua, specializzazione e ricerca, evidenziando come la professione stia evolvendo verso un approccio più smart, integrato e orientato al futuro. Tra laboratori interattivi e interventi internazionali, l’evento ha tracciato la strada per una radiologia sempre più personalizzata e centrata sul paziente.
«Questo congresso rappresenta ciò che io, come Chiara Martini, ma anche come coordinatrice di un corso di laurea triennale, e soprattutto come associazione e gruppo di lavoro, vorrei per la nostra categoria: un’integrazione tra formazione di base, post-laurea e attività educational durante tutta la carriera professionale di un operatore sanitario». È un messaggio chiaro quello della Presidente Chiara Martini, che ha sottolineato come la formazione continua sia il pilastro per affrontare le sfide di una professione in rapido sviluppo.
Identità e missione dell’Associazione
AITeRTC è Ente del Terzo Settore senza scopo di lucro dal 2022: oltre alla formazione, tra i propri scopi istituzionali rientrano l’utilità sociale e la promozione della qualità dei servizi per i cittadini. Dal 2023 l’Associazione è full member della European Federation of Radiographer Societies (EFRS), rafforzando il proprio impegno in ambito europeo. Nel 2025 AITeRTC ha ampliato il proprio perimetro operativo: accanto alla tomografia computerizzata, abbraccia anche la radiologia convenzionale e la radiologia domiciliare, in coerenza con le indicazioni emerse dal congresso e con l’evoluzione dei bisogni di salute. Una scelta che valorizza le basi scientifiche della professione — la fisica delle radiazioni ionizzanti — e l’obiettivo di rappresentare al meglio l’intera comunità dei TSRM.
Coinvolgere le aziende per risposte concrete ai bisogni della professione
Tra i partecipanti, numerose aziende dell’industria medicale e farmaceutica, e realtà specializzate in simulazione hanno mostrato come la collaborazione tra mondo industriale e professionisti sia fondamentale per rispondere a esigenze cliniche sempre più diversificate. «Per questo abbiamo invitato tutte le aziende del settore, comprese quelle di simulazione, perché un professionista può dover operare un giorno su un’apparecchiatura di un vendor e il giorno dopo su quella di un altro. La carenza di professionisti ha determinato che le aziende sanitarie debbano adattarsi ai bisogni di salute della popolazione, e questo tipo di approccio può rappresentare una buona soluzione», ha spiegato Martini.
In questo contesto, il congresso si è confermato anche una vetrina per condividere esperienze pratiche e innovazioni tecnologiche, consolidando la rete tra professionisti e fornitori.
Verso nuovi standard di eccellenza
L’evento ha rappresentato un’occasione per definire linee guida e sviluppare ulteriormente la qualità professionale dei tecnici. «Come associazione stiamo pensando di creare dei position paper che possano definire il ruolo della nostra categoria e della nostra attività, oltre a sviluppare ulteriormente la qualità dei tecnici nelle diverse versioni 2.0, 3.0, 4.0, offrendo a tutti maggiori opportunità di crescita professionale», ha aggiunto la Presidente. Con un approccio strategico e lungimirante, l’attenzione alla qualità professionale diventa un motore per elevare l’intero sistema sanitario.
Ispirare le nuove generazioni
Un altro tema emerso con forza è stato il coinvolgimento dei giovani e il loro ruolo nel futuro della radiologia. «È stato stimolante capire quali sono le prospettive future, come sviluppare progetti di ricerca e come ottimizzare il sistema. Mi ha motivato anche capire come meglio ispirare gli studenti, perché i giovani rappresentano il nostro futuro», ha detto Martini. Il messaggio è chiaro: il futuro della professione passa attraverso la motivazione e la formazione delle nuove generazioni, veri protagonisti della crescita della radiologia.
Il ruolo della multidisciplinarità
Durante l’evento, il presidente della Federazione nazionale Ordini TSRM e PSTRP, Diego Catania, ha sottolineato l’importanza di integrare ricerca, gestione delle tecnologie e multidisciplinarietà. «Da un congresso di un’associazione scientifica mi aspetto tanti contenuti scientifici dai nostri professionisti sanitari. Credo sia ora che ci siano professionisti che si occupino non solo di tecnologia e gestione delle apparecchiature, ma anche di ricerca e scienza. Un congresso di questo tipo raccoglie tutto il mio consenso».
Catania ha poi delineato le prospettive future della professione: «Il futuro riguarda la gestione delle tecnologie e delle tecniche, la radiologia domiciliare, la telemedicina e la telediagnostica. Mi aspetto che i decisori politici sblocchino l’accesso alla ricerca e alle cattedre universitarie per i tecnici, un obiettivo che prima o poi raggiungeremo sicuramente». In chiave pratica, il presidente ha evidenziato il valore della collaborazione tra discipline: «Stiamo creando un’area radiologica che lavori in sintonia con fisici medici e radiologi. Se ognuno fa bene il proprio mestiere rispettando le competenze altrui, possiamo avere un ruolo strategico all’interno del Servizio sanitario nazionale».
Formazione continua e specializzazione del tecnico del futuro
Carmela Galdieri, Presidente della Commissione di albo dei TSRM, ha sottolineato come il congresso rappresenti un’opportunità per osservare la crescita continua della professione e dei professionisti. «Quello che mi aspetto – ha spiegato – è vedere come la nostra categoria possa svilupparsi parallelamente alle tecnologie sempre più all’avanguardia, fornendo ai futuri tecnici le competenze necessarie per operare con strumenti avanzati».
Ai giovani, Galdieri consiglia di coltivare la curiosità: «Essere curiosi significa mettersi in gioco, crescere professionalmente e saper integrare la tecnologia, compresa l’intelligenza artificiale, senza esserne sostituiti. Un bravo tecnico sa utilizzare l’innovazione per ottenere immagini migliori e ottimizzare il proprio lavoro».
Sul futuro della professione, la Presidente della Commissione di albo ha evidenziato la necessità di specializzazione: «Il tecnico del futuro sarà uno specialista in un determinato settore, pur mantenendo una visione a 360° della diagnostica, dalla medicina nucleare alla radiologia tradizionale, passando per radioterapia e simulazione. Crescere in profondità in un’area specifica sarà fondamentale per eccellere e offrire un contributo sempre più qualificato».
Un’opportunità internazionale per studenti e professionisti
Tra gli ospiti d’onore, Patrizia Cornacchione, Presidente dell’European Federation of Radiographer Societies (EFRS), ha condiviso le proprie aspettative sul congresso e ha rivolto un messaggio agli studenti futuri tecnici di radiologia. «È un grande piacere essere qui – ha spiegato – soprattutto perché i punti cardine del programma, come sostenibilità e condivisione interprofessionale, coincidono con i filoni di lavoro che stiamo approfondendo a livello europeo».
Cornacchione ha sottolineato l’importanza di partecipare a congressi e iniziative internazionali per sviluppare curiosità e competenze fin dai primi anni di formazione: «Gli studenti devono sentire il piacere di entrare a far parte di una comunità professionale e avere accesso a progetti europei e internazionali, opportunità che li aiuteranno a crescere e a inserirsi nel circuito professionale fin da subito. Questa è la chiave per avere giovani professionisti motivati e preparati, pronti a costruire il futuro della radiologia».
Il suo intervento ha evidenziato come la dimensione internazionale sia fondamentale per integrare i giovani nella rete globale della professione.
Creare reti e collaborazione multidisciplinare
Daniele Di Feo, Presidente di FASTeR, ha evidenziato l’importanza di costruire reti professionali e promuovere la collaborazione multidisciplinare come chiave per rispondere efficacemente ai bisogni dei cittadini. «L’aspettativa principale per questo congresso – ha spiegato – è creare una squadra di professionisti che sappiano lavorare insieme, andando oltre le competenze tecniche specifiche».
Sul futuro della figura del tecnico di radiologia, Di Feo ha sottolineato come la crescita non riguarderà solo le capacità tecniche, ma soprattutto la capacità di cooperare all’interno di team complessi, in ambiti come emergenza, urgenza e simulazione. Ai giovani che si avvicinano alla professione, il presidente di FASTeR ha rivolto un messaggio chiaro: «Essere curiosi è fondamentale. L’evoluzione tecnologica apre scenari nuovi e in continua trasformazione: chi coltiva la curiosità e la voglia di apprendere potrà crescere personalmente e contribuire allo sviluppo della sanità pubblica».
Un congresso che guarda al futuro
Il Congresso Nazionale AITeRTC 2025 ha offerto una prospettiva sull’imaging sostenibile e condiviso, puntando sulle nuove frontiere della diagnostica per immagini, sull’ottimizzazione delle risorse, sulla sostenibilità ambientale, sull’innovazione digitale e sulla sinergia professionale.
Con laboratori interattivi, attività immersive e spazi di confronto multidisciplinare, l’evento si è confermato un hub per costruire il futuro della tecnica diagnostica, rendendola più smart, personalizzata e accessibile.
L’iniziativa ha ribadito l’importanza della formazione, dell’innovazione e della collaborazione tra professionisti, offrendo strumenti concreti per la crescita professionale e la gestione efficace dei servizi sanitari.
Una visione integrata per il futuro della formazione e della professione
La Presidente Chiara Martini, onorata dei numerosi saluti istituzionali che si sono susseguiti – da quelli locali a quelli nazionali ed europei – ha voluto rimarcare come la formazione debba essere sempre più integrata e aperta a diversi livelli di comunicazione. Ha sottolineato che la didattica innovativa e la costruzione di un nuovo dibattito culturale devono essere al centro della riflessione contemporanea, per migliorare la formazione degli studenti come prototipo del nucleo operativo del futuro. Solo attraverso sinergia, visione condivisa e collaborazione tra le diverse anime della professione sarà possibile costruire un futuro migliore, orientato al benessere e alla qualità della vita dell’operatore e del paziente.
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