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Contratto dirigenza medica, Aran convoca i sindacati il 1 ottobre per discutere il rinnovo

Confederazioni e organizzazioni sindacali sono convocate per l’apertura della trattativa sul rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2022-2024 per l’Area della dirigenza sanitaria. «Vogliamo valorizzare al meglio le risorse disponibili attraverso interventi mirati e di immediato impatto» spiega il presidente ARAN Antonio Naddeo

L’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni ha convocato per il 1 ottobre 2025, alle ore 11, le confederazioni e organizzazioni sindacali per l’apertura della trattativa sul rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2022-2024 per l’Area della dirigenza sanitaria. Lo rende noto il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, che ha inviato la convocazione ufficiale a tutte le sigle rappresentative.

Aran: «Migliorare condizioni personale sanitario»

Il rinnovo interessa oltre 130mila dirigenti medici, sanitari, veterinari e delle professioni sanitarie. «La filosofia che guida questa tornata negoziale – spiega Naddeo – è chiara: valorizzare al meglio le risorse disponibili attraverso interventi mirati e di immediato impatto, senza stravolgere l’impianto normativo esistente. Non un limite, ma una strategia per ottenere risultati concreti in tempi rapidi. L’obiettivo prioritario è duplice: migliorare subito le condizioni del personale sanitario e, al tempo stesso, preparare il terreno a una riforma normativa più ampia nel triennio 2025-2027. Mi auguro che questa impostazione sia condivisa da tutte le organizzazioni sindacali per arrivare rapidamente alla firma del contratto».

Le critiche dell’intersindacale medica

Pochi giorni fa l’Intersindacale dei Dirigenti Medici, Veterinari e Sanitari, Aaroi-Emac, FASSID (AIPAC, AUPI, SIMET, SiNaFO, SNR) , Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, FVM-Federazione Veterinari, Medici e Dirigenti Sanitari, Uil Fpl Medici e Veterinari e sanitari, aveva scritto a Ministeri e Regioni per lamentare il grave ritardo per l’avvio delle trattative per il rinnovo del CCNL 2022-2024, causato dall’inadeguato finanziamento e chiede risorse extracontrattuali nella legge di bilancio. «Quello di cui si parla è il CCNL del triennio 2022-2024, ormai abbondantemente scaduto e le cui conseguenze per il mancato rinnovo ricadono sulle spalle dei professionisti e delle professioniste che, ciò nonostante, continuano a garantire un’eccellente qualità delle cure» avevano scritto i sindacati.

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