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Contratto sanità privata, Cgil-Cisl e Uil scrivono al Ministro Schillaci: «Immediata apertura di un tavolo, 250mila lavoratori senza rinnovo»

Per sbloccare l’impasse sul rinnovo del contratto della sanità privata, fermi da 7 anni (13 anni per le RSA) i sindacati confederali chiedono impegni chiari e adeguate coperture economiche. «Chi eroga un servizio in accreditamento e percepisce finanziamenti pubblici abbia l’obbligo di applicare i contratti di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni datoriali più rappresentative»

Non si sblocca la vertenza nella sanità privata per il rinnovo del contratto che manca da 7 anni. Per questo i segretari di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Barbara Francavilla, Roberto Chierchia e Ciro Chietti hanno scritto al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, e al Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, per chiedere l’apertura immediata di un tavolo quadrangolare sul rinnovo dei contratti collettivi nazionali della sanità privata Aiop-Aris e del settore sociosanitario delle RSA.

«Senza rinnovo contratti pesanti ricadute su assistenza»

«Parliamo di oltre 250mila lavoratrici e lavoratori che aspettano da anni il rinnovo del contratto nazionale. Persone che ogni giorno garantiscono assistenza e cure nelle strutture private accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale, contribuendo concretamente all’attuazione dell’articolo 32 della Costituzione, spesso nelle condizioni più difficili. La politica non può più voltarsi dall’altra parte» spiegano i sindacati che sottolineano come il blocco dei rinnovi contrattuali, fermi da oltre 13 anni nel settore delle RSA e da più di 7 anni nella sanità privata, stia generando un forte malcontento, con pesanti ricadute sulla qualità dell’assistenza.

«Per rinnovo contratti adeguate coperture economiche»

«Abbiamo chiesto al Ministro l’istituzione urgente di un tavolo con il Ministero della Salute, la Conferenza Stato-Regioni e le centrali datoriali Aiop e Aris, unitamente alle organizzazioni sindacali. Un confronto che sia finalmente stabile, strutturato e orientato a soluzioni reali. Servono impegni chiari e adeguate coperture economiche, con l’obiettivo sia di agganciare i rinnovi della sanità privata alle stesse vigenze dei contratti pubblici, sia di porre fine al dumping contrattuale e valorizzare concretamente competenze, diritti e salari».

«Stop ai soggetti che operano in convenzione ma non rinnovano i contratti»

«Le risorse pubbliche che finanziano queste strutture devono essere vincolate all’applicazione di contratti sottoscritti da organizzazioni realmente rappresentative, e al loro rinnovo alla scadenza. È tempo di dire basta ai soggetti che, pur operando in convenzione con il SSN, non rinnovano i contratti o utilizzano contratti ‘pirata’. Servono nuove regole per ridare dignità al lavoro in questo settore: chi eroga un servizio in accreditamento e percepisce finanziamenti pubblici abbia l’obbligo di applicare i contratti di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni datoriali più rappresentative e rispetti l’obbligo di rinnovarli alla scadenza, parallelamente ai rinnovi del settore pubblico. Il nostro obiettivo è chiaro: garantire equità, continuità assistenziale e dignità sia per chi lavora e sia per chi riceve cure. Ci aspettiamo dal Ministro Schillaci e dal Presidente Fedriga un riscontro rapido e una convocazione nei tempi che l’emergenza impone», concludono i segretari di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Barbara Francavilla, Roberto Chierchia e Ciro Chietti.

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