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La sanità vale il 4,4% delle emissioni inquinanti, Fadoi e Carabinieri piantano cento alberi per sensibilizzare

Oggi il settore sanitario inquina più di altri settori come l’aviazione. La Federazione dei medici internisti ospedalieri Fadoi ha presentato l’iniziativa all’Isola Tiberina – Gemelli di Roma chiedendo di agire sui fattori maggiormente inquinanti del nostro sistema sanitario. Gli alberi potranno essere geolocalizzati fotografando uno speciale cartellino e sarà possibile seguirne la crescita su un sito web, apprezzando anche il risparmio di anidride carbonica (CO2)



Quasi un decimo delle emissioni di gas serra nei Paesi occidentali – secondo l’ultimo rapporto Ocse – è generato dal settore sanitario, con il 4,4% delle emissioni attribuibili in media ai Paesi avanzati. Una quota che supera, a sorpresa, quella di altri settori come l’aviazione, tradizionalmente percepiti come altamente inquinanti. Su queste basi è nato, 2 anni fa, il progetto ‘Un albero per la salute‘ della Fadoi (Federazione dei medici internisti ospedalieri) e dell’Arma dei Carabinieri. In questa terza edizione, presentata oggi a Roma all’ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola, il progetto nazionale ha previsto la donazione e la messa a dimora – dopo i 30 alberi del 2023 e del 2024 – di altrettanti giovani alberi in 38 ospedali italiani da parte dei Carabinieri per la tutela della biodiversità, per un totale di 100 alberi messi a dimora nei 3 anni del progetto.

Ogni albero potrà essere geolocalizzato

Il maggiore inquinamento prodotto dalle strutture sanitarie finisce per far ricadere sulle stesse un numero crescente di pazienti affetti da malattie croniche cardiovascolari, respiratorie, oncologiche e renali, aggravate proprio dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici. Da qui l’importanza dell’iniziativa che ricorda come la salute ambientale e quella umana siano strettamente interconnesse. Ogni pianta potrà essere geolocalizzata fotografando uno speciale cartellino e sarà possibile seguirne la crescita su un sito web, apprezzando anche il risparmio di anidride carbonica (CO2). La durata complessiva del progetto sarà di 3 anni. Durante l’evento sono stati inoltre donati alcuni giovani alberi a due scolaresche per sensibilizzare i ragazzi all’educazione ambientale e alla tutela del territorio.

Agire su fattori inquinanti del nostro sistema sanitario

«In Italia il tema della decarbonizzazione sanitaria è ancora in fase embrionale, anche se negli ultimi anni sono state avviate varie iniziative a livello locale, soprattutto nell’ambito dell’edilizia ospedaliera, per l’efficientamento energetico di ospedali e strutture sanitarie, spesso legate a programmi europei di riqualificazione finanziati con il Pnrr», commenta il presidente di Fadoi, Francesco Dentali. «Occorre ora compiere il salto di qualità e mettere in atto una strategia nazionale organica, che consenta di agire sui fattori maggiormente inquinanti del nostro sistema sanitario, intervenendo non da ultimo sulle filiere di farmaci e dispositivi medici, responsabili di circa due terzi delle emissioni di gas serra».

Per il presidente eletto Fadoi, Andrea Montagnani, «come rimarcato dal rapporto Ocse, le linee di intervento dovrebbero riguardare in primo luogo la realizzazione di strutture ospedaliere low carbon e resilienti, l’orientamento degli appalti Consip e delle centrali regionali d’acquisto verso fornitori di farmaci e dispositivi medici meno inquinanti, l’adozione di scelte cliniche più sostenibili – come la sostituzione dei gas anestetici o degli inalatori spray più inquinanti – e, non da ultimo, una migliore presa in carico territoriale che riduca i ricoveri impropri».

‘Un albero per la salute’ incarna visione One health

Un ambiente sano «è alleato della buona sanità perché aiuta a contrastare l’insorgere di malattie gravi che, secondo l’Oms, in 1 caso su 4 sono determinate dall’esposizione a fattori ambientali dai quali in tutto il mondo dipendono 1,4 milioni di decessi per cancro», ricorda Dario Manfellotto, presidente della Fondazione Fadoi. Il progetto ‘Un albero per la Salute’ incarna perfettamente «la visione One Health – dichiara il generale Raffaele Pio Manicone, comandante dei Carabinieri per la tutela della biodiversità – Non può esserci benessere delle comunità senza ecosistemi sani e resilienti. Attraverso il semplice, ma potente gesto di piantare un albero, realizziamo sia un’azione concreta di conservazione attiva sia un investimento in Salute pubblica, promuovendo benessere fisico e psicologico. Ogni albero piantato è così un presidio completo di Salute, che unisce la tutela dell’ambiente al benessere delle persone in un’unica strategia efficace». Infine Giovanni Arcuri, direttore generale dell’ospedale Isola Tiberina si è detto orgoglioso di ospitare la terza edizione dell’iniziativa, che «unisce in modo concreto la tutela dell’ambiente e la promozione della Salute».  

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