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Liguria, la Regione contro le prescrizioni inappropriate: «Alert ai medici quando classe di priorità non è coerente con linee guida»

L’Assessore regionale alla Sanità della Liguria Massimo Nicolò sottolinea che è stato registrato un aumento delle prescrizioni senza però un aumento delle malattie. «Non possiamo imporci sulla scelta di efficienza e coscienza del medico, però possiamo dargli un’indicazione e dirgli che, se procede comunque, quella ricetta verrà sottoposta a una seconda valutazione» spiega Nicolò

La Regione Liguria vuole disincentivare le prescrizioni mediche inappropriate. Per questo sta lavorando a un alert, una notifica che, al momento della prescrizione, avvertirà il medico di medicina generale se la classe di priorità indicata per un esame, un’analisi o una visita specialistica di un paziente non è coerente con le linee guida previste dai Rao, i raggruppamenti di attesa omogenei, per la patologia ipotizzata e i sintomi manifestati. 

Ad annunciarlo l’assessore alla Sanità, Massimo Nicolò, rispondendo in aula a un’interrogazione della consigliera del suo partito, Fratelli d’Italia, Lilli Lauro. «Se il medico di medicina generale sceglie un’opzione che non rientra in quella classe di priorità- spiega l’assessore- gli viene fuori un avvertimento che dice: ‘Guarda che, secondo le linee guida, tu stai facendo una scelta non idonea’. È chiaro che non possiamo imporci sulla scelta di efficienza e coscienza del medico, però possiamo dargli un’indicazione e dirgli che, se procede comunque, quella ricetta verrà sottoposta a una seconda valutazione, a un monitoraggio». Si tratta di una delle azioni pensata dalla Regione per ridurre le liste d’attesa. 

«Abbiamo messo in funzione un cruscotto che consente di controllare ogni settimana tutto l’andamento di quello che viene prescritto, di quello che viene erogato, distinto per classe di priorità, per Asl – ricorda Nicolò – e abbiamo notato che c’è una sistematico aumento delle prescrizioni, ma non ci stiamo ammalando di più». 

In parte, continua, «gli esami aumentano perché la diagnostica strumentale è migliorata enormemente e ci sono indagini strumentali che oggi sono diventate insostituibili e che dieci anni fa non c’erano. E questo determina un aumento della prescrizione di questi esami strumentali, anche in situazioni in cui apparentemente non ce ne sarebbe bisogno».

«Problema su prescrizioni non urgenti classificate come B»

Il problema riguarda soprattutto «ricette di prescrizioni apparentemente non urgenti classificate come classe di priorità B, cioè da corrispondere entro dieci giorni. Èanche una conseguenza di un sistema impazzito e sta costringendo i medici di medicina generale a prescrivere loro malgrado alcune prestazioni in una classe di priorità forse non adeguata all’entità clinica che ha il cittadino», conclude l’assessore. 

È la consigliera Lauro a sottolineare in proposito che «oltre il 50% delle richieste di visite mediche con priorità ‘B’ non rispetta i criteri ufficiali del manuale Rao di Agenas, e questo sta creando un problema enorme nel sistema sanitario ligure. Se un paziente ha una vera urgenza, deve essere visitato entro 10 giorni». 

Ma, sottolinea, «se questa priorità viene assegnata in modo inappropriato, senza rispettare le reali esigenze cliniche, l’effetto è che le liste d’attesa si allungano e chi ha davvero bisogno rischia di non ricevere l’assistenza in tempi adeguati. Per Lauro «non è solo una questione organizzativa, ma di giustizia per i pazienti e di rispetto per chi lavora ogni giorno nella sanità ligure. Chi ha un’urgenza reale deve essere visitato subito, chi può aspettare deve seguire i tempi previsti».

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