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Payback dispositivi medici, Conflavoro PMI Sanità e Confapi Sanità: «I fondi ci sono ma la loro destinazione è errata»

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Secondo Confapi Sanità e Conflavoro PMI Sanità sul tema del payback sui dispositivi medici la scelta del governo di non replicare il modello farmaceutico rischia di creare danno all’occupazione e all’intera filiera. Tra le richieste il ripristino della franchigia

«Sul payback dispositivi medici il Governo continua a raccontare una verità parziale. I fondi sono stati stanziati, ma la loro destinazione è profondamente errata. Anziché tutelare le PMI italiane, si distribuiscono infatti sconti a pioggia, ignorando la proposta più logica e sostenibile: l’introduzione di una franchigia da 5 milioni, a costo zero per lo Stato, già adottata nel comparto farmaceutico senza alcuna obiezione costituzionale». Lo dichiara, in una nota, Gennaro Broya de Lucia, presidente di Conflavoro PMI Sanità, l’associazione che riunisce le principali aziende del medtech Italiano, secondo il quale «se davvero si vuole salvare il comparto, non si può ignorare una misura equa, già sperimentata e senza costi aggiuntivi.

Per Broya de Lucia «la responsabilità è politica, diretta e grave. Il danno per l’occupazione, la filiera e la credibilità del sistema rischia di essere irreparabile con le piccole e medie imprese italiane (che pure rappresentano il tessuto produttivo del Paese) lasciate morire nel mentre si restituiscono milioni a grandi multinazionali che hanno già pagato. Il Governo ha scelto scientemente di non replicare il modello farmaceutico e ora dovrà risponderne agli imprenditori traditi» conclude il presidente di Conflavoro PMI Sanità.

Gli fa eco Michele Colaci, presidente di Confapi Sanità: «Abbiamo fornito soluzioni concrete. L’eliminazione della franchigia è una scelta politica che colpisce le PMI, in particolare nei territori che andranno al voto nei prossimi mesi: Veneto, Campania, Toscana, Marche, Puglia e Valle d’Aosta. Ci auguriamo che i cittadini sappiano distinguere chi difende davvero l’impresa italiana da chi preferisce abbandonarla».

«Chiediamo con urgenza il ripristino della franchigia a 5 milioni, misura semplice, già attuata in altri settori, che salverebbe centinaia di aziende e darebbe finalmente credibilità all’azione del Governo» concludono Colaci e Broya de Lucia.

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