
Il report del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie dà conto dei «dati più recenti su incidenza, prevenzione, test, trattamento e mortalità nell’Unione europea per i quattro gruppi di malattie monitorati. Nonostante i progressi compiuti in alcuni settori molti Paesi non sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi 2030 malattie infettive
«L’Europa non è sulla buona strada per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) per il 2030 su Hiv, tubercolosi (Tb), epatite virale B e C e malattie sessualmente trasmissibili (Ist)». Con queste parole l’ECDC, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, continua a chiedere un impegno più forte dell’Europa nel contrasto alle malattie infettive.
«Sebbene siano stati compiuti progressi verso l’obiettivo 3.3 degli Sdg – ossia porre fine alle epidemie di Hiv e Tb, e combattere l’epatite virale B e C e le Ist entro il 2030, l’Unione europea/Spazio economico europeo (Ue/See) è fuori strada per molti» dei punti, secondo il primo rapporto di monitoraggio sugli Sdg pubblicato oggi dall’ECDC.
Lontani gli obiettivi 2030 nella lotta alle malattie infettive
Il report, informa l’agenzia Ue, dà conto dei «dati più recenti su incidenza, prevenzione, test, trattamento e mortalità nell’Ue/See per i 4 gruppi di malattie monitorati dall’ECDC per gli Sdg. Nonostante i progressi compiuti in alcuni settori molti Paesi non sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi 2030 e significative lacune nei dati ostacolano una valutazione completa». Secondo il report «bisogna sfruttare al meglio i prossimi 5 anni».
Potenziare la prevenzione
In particolare, spiega l’ECDC, per raggiungere gli obiettivi 2030 nella lotta alle malattie infettive serve «impegnarsi per potenziare gli interventi di prevenzione come la PrEP (profilassi pre-esposizione) per l’Hiv, la vaccinazione contro l’epatite B e i servizi di riduzione del danno per le persone che fanno uso di droghe iniettive, oltre a promuovere l’uso del preservativo».
È inoltre «fondamentale espandere i servizi di test integrati per infezioni multiple in diversi contesti, inclusi i test basati sulla comunità, per raggiungere le persone a rischio in una fase più precoce».
Ancora, «migliorare il collegamento con le cure e sostenere l’aderenza al trattamento è fondamentale per migliorare i risultati individuali e prevenire la trasmissione, soprattutto per la tubercolosi e l’epatite virale. Rafforzare la qualità e la completezza dei dati di sorveglianza e monitoraggio è poi essenziale, così come la raccolta di dati specifici per le popolazioni chiave più colpite da queste infezioni».
Infine, «per ridurre la mortalità da malattie prevenibili sono necessari sforzi costanti, e migliorare la disponibilità e la qualità dei dati di sorveglianza è fondamentale per monitorare accuratamente i progressi». L’ECDC entra nel dettaglio delle malattie monitorate.
HIV in calo ma progressi più lenti del necessario
Riguardo all’Hiv, «il numero stimato di nuove infezioni è diminuito del 35% rispetto al 2010 nell’Ue/See – rileva l’agenzia – ma i progressi sono più lenti del necessario per raggiungere l’obiettivo intermedio del 2025. I progressi nei test e nel trattamento dell’Hiv sono incoraggianti, ma raggiungere i pazienti non diagnosticati e garantire l’accesso alle cure rimane una sfida in tutta l’Ue/See. L’uso di strumenti di prevenzione, come la PrEP per l’Hiv, è in aumento, ma necessita di un ulteriore potenziamento».
Tubercolosi, tassi di successo al di sotto dell’obiettivo
Per la tubercolosi, «l’incidenza stimata di Tb è diminuita del 35% dal 2015, ma i tassi di successo del trattamento rimangono al di sotto dell’obiettivo del 90%, in particolare per la tubercolosi farmacoresistente».
Epatite B e C, carenze nella copertura dei test
Quanto all’epatite virale B e C, «causa la maggior parte dei quasi 57mila decessi annuali attribuiti ad Aids, tubercolosi ed epatite virale nell’Ue/See. Per l’epatite B e C, le informazioni disponibili suggeriscono significative carenze nel raggiungimento degli obiettivi di copertura dei test e del trattamento, e i tassi di mortalità non mostrano segni di declino».
Malattie sessualmente trasmissibili in aumento
Infine, le malattie sessualmente trasmissibili: «Le Ist come la sifilide e la gonorrea sono in aumento in tutta l’Ue/See – si ricorda – raggiungendo il numero più alto da quando è iniziata la sorveglianza da parte dell’ECDC nel 2009. I dati sulla copertura dei test e del trattamento per le Ist sono in gran parte indisponibili, il che complica il quadro generale».